Problemi di coito per lei

Ho appena scoperto che il mio cervello funziona come il pene (il che in realtà sorprenderà molta meno gente di quanto Nihil l’Alieno possa immaginare).
La scoperta è il risultato di uno dei miei rigurgiti cognitivi:
stavo leggendo roba varia sull’antropologia filosofica per questa maledetta tesi cui ho pensato bene di dedicarmi alle soglie del mio tramonto psichico (la fine del primo ventennio di vita) e mentre vari pensieri si sovrapponevano a mia insaputa uno è schizzato fuori, uno di quelli che solo gli “addetti ai lavori” o i vari nerd dello ‘stream of consciousness’ potrebbero A. avere la pazienza di interpretare B. interpretare correttamente e C. poter apprezzarne l’ironia e farsi una risata di neurone

[per chi se la sentisse di approfondire, vedi-> L’uomo di Buridano]

Ahimè, non c’era nessun esponente appartenente a queste categorie in quel momento, e questo non è strano. Lo è piuttosto il fatto che, a causa dell’impossibilità di comunicare la mia “genialata” a qualcuno, mi sono sentita male, intendo male fisicamente: mi sono buttata a pancia in giù sul letto, afflitta da doglie (?).
Realizzato che ciò che mi stava accadendo non rientrava affatto fra i più noti sintomi psichiatrici, mi sono arresa all’evidenza: il mio cervello funziona come il pene, quel pene a cui hanno dato la spinta per il decollo ma che non lasciano più atterrare; sedotto da concubine dita e poi costretto a decantàr poesiòle nell’elemosina d’un inchino. Insomma, sì, quel pene che dopo una settimana di false promesse per l’ennesima volta firma l’interruzione del coito.

“Ognuno sta solo nel cuor della notte / trafitto da un barlume di Sole: / ed è subito sega” (semicit.)

Qualcuno di voi, vecchi amanti dell’happy-ending, a questo punto starà pensando:
ma se questo cervello è un pene che ha subìto l’interruzione del ‘coito’, questo post potrebbe rappresentare, diciamo così, la sua riuscita?
Per la risposta, però, dovrete aspettare che finisca la sigaretta.

Panihildromo

Erano le palindrome 14.41 quando ho incontrato Nihil (E’ palindromo anche il tempo trascorso da allora!). Stavamo passeggiando quando…

Nihil: <Ti sei accorto che oggi è il 30-03? È una data palitona, panindroma, pali..>
Xegonos: <Palindroma, sì. Impari in fretta, vedo.>
Nihil: <Così pare… Comunque potresti farmi un po’ di brio, caramella alla carruba?>
Xegonos: <“Un po’ di prìo” intendevi dire! No Nihil, lo sai che non sono goloso. E dovresti smetterla di abusarne, ti fanno male.>
Nihil: <Hmm.>
Xegonos: <Dai non fare così. Sai che ti dico? E’ anche il 2015: 2 per 15 fa 30. E sono di nuovo lì, tuonanti… uno 0 ed un 3.>
Nihil: <Oddio, oddio! Che bello! Gnam.>
Xegonos: <Ne hai mangiata un’altra?>

Trovo Nihil curioso, con quel suo fare circospetto. A volte sembra un albero: sta fermo lì ad osservare il mondo che cambia, mentre lui lo fa così lentamente che a te sembra sempre uguale, pare sia tu ad adattarti a lui.  Lui si spoglia, tu ti copri. Fa quello che fai tu, uguale e opposto.
Non sei solo se c’è lui. Beh, sarebbe buffo esser soli quando si è in compagnia. Ma da solo sei uno, con lui siete due.
0…1…2…3.
Agli estremi 0 e 3… perché oggi è il 30-03.

Xegonos: <Sai Nihil? Si son fatte le 15.51… vuoi dire qualcosa a riguardo?>
Nihil: <Una caramella?>


Cos’è un palindromo?
La domanda è di rito
Spesso ho provato a pensarlo, ma
Non ho una risposta chiara
Che sia una frase, un nome o un numero
Poco importa!
Siamo io e Nihil, del resto
…Panihildromo.


La risposta sta dentro quelle poche righe. Il paNihildromo (rubrica del lunedì) è un testo leggibile sia nel normale senso di lettura (da sopra verso sotto) che nel senso opposto. Ed io sono Xegonos, piacere… e a presto!