Gossip Killer (Qu’est-ce que c’est?)

Vi dirò del segreto.
Ogni segreto ne contiene sempre almeno un altro: il segreto della sua esistenza. Se la sua presenza è lampante, e non una piccola crepa sul muro coperta magari da un quadro, non ci vorrà molto che opinionisti e giornali prezzolati cominceranno a riempirla, la crepa, di pericolose supposizioni, mezze parole, frasi sussurrate, testimonianze, silenzi, finché non va giù l’intero muro (ovviamente non mi riferisco all’attualità italiana, di cui i giornalisti sono rinomati tappezzieri). Il segreto di cui vi dirò, dunque, vi assicuro esiste.

Il segreto di cui vi dirò è così segreto che nessuno dei pochi che ne sono venuti a conoscenza è mai vissuto abbastanza per raccontarlo. Jan Kratovskij stava visitando nel settembre del 2004 una scuola di Beslan, quando si lasciò scappare una frase che ne tradiva l’esistenza, del segreto, e allora dei terroristi ceceni e l’esercito russo vennero assoldati gli uni per irrompere nell’edificio e tenere in ostaggio studenti e insegnanti e l’altro per fare in modo che la situazione esplodesse e i ceceni sterminassero gli ostaggi per venire a loro volta sterminati dai soldati. Discorso simile per le torri gemelle. In seguito l’intelligence americana impiegò tanti anni per uccidere Osama bin Laden per il semplice fatto che non aveva nessuna intenzione di farlo. Quando anni dopo Osama (bin Lager, come amavano chiamarlo i compagni ai tempi del college) venne processato e condannato a morte da un fucile 1LLR1PURHFFM07F in dotazione ai Navy fu perché un uccellino gli sussurrò il segreto. Anche l’uccellino fece una brutta fine.

Molte faide tra organizzazioni criminali sono nate a causa del segreto:
una famiglia mafiosa viene assoldata per uccidere il membro di un’altra perché è venuto a conoscenza del segreto; per dispetto la famiglia colpita fa arrivare il segreto alle orecchie di un componente dell’altra, e così via. In realtà alcune organizzazioni criminali, come Cosa Nostra, non esisterebbero nemmeno senza il segreto:
c’erano troppe morti. Si tentò quindi di giustificare questo lago di sangue mettendo quelli che prima erano solo piccoli clan separati sotto il controllo di una cupola: e via ai i riti d’iniziazione, e dai con il controllo del territorio, lo spaccio, la corruzione e in realtà altre stragi, altre vittime che adesso erano veramente innocenti, e famiglie divise, e bimbi senza genitori e genitori senza figli, e quindi dal punto di vista del lieto vivere il discorso non è che sia migliorato, eh.

Ma i più furbi di tutti sono stati, come sempre, gli ecclesiastici. Intanto perché i segreti sono il loro pane quotidiano, ci sguazzano proprio. Poi perché loro sono dei creativi. Avete presente quando vi dicono “mistero della fede”? Loro ve lo dicono che il segreto c’è, ma così, in piena luce, non se ne accorge nessuno. Loro dicono: “mistero”. Voi pensate: “la cosa della trinità”. E invece no! E’ sempre lui, il segreto. Questa cosa va avanti da così tanto tempo che ormai tutta la gerarchia cattolica se n’è dimenticata. Joseph Ratzinga (grazie Leo) aka Benedetto (sweet)16, che lui è uno studioso, stava cominciando a ricordare qualcosa. E allora è stato sostituito in fretta e furia con un papa più user-friendly come Francisco, che poi va alla grande con i ggiovani azionisti. Vedere un ennesimo abbandono del massimo magistero per morte violenta e/o sospetta non avrebbe fatto bene all’immagine della chiesa in quel periodo, immagine che il nostro Franciccioprimo sta risollevando con il polliceinsù di un mipiace nel tempo che ti taggo la faccia.

A questo punto, vi chiederete, anzi mi chiederete: “ma come fai a dircelo se tutti quelli che l’hanno saputo sono sempre morti subito prima di dirlo il segreto più segreto che segreto non si può dai diccelo!”.  Ve l’ho detto: non si può.

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